Europe Direct Lombardia 2014-2020

Quanto siamo digitali in Italia e in Europa? Italia meglio, ma ancora in coda alla classifica. Online i risultati di DESI 2019, l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società pubblicato dalla Commissione europea.

Una cosa è certa: se l'Unione europea vuole rimanere competitiva a livello mondiale, è necessario accelerare la velocità della trasformazione digitali dei paesi membri.

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Una cosa è certa: se l'Unione europea vuole rimanere competitiva a livello mondiale, è necessario accelerare la velocità della trasformazione digitali dei paesi membri.
Questa una delle principali conclusioni che emergono dalla lettura del report DESI - Indice di digitalizzazione dell'economia e della società pubblicato nel mese di giugno dalla Commissione europea. 
E affinché ciò possa realizzarsi, è necessario che i Paesi continuino a lavorare insieme per realizzare un'economia digitale inclusiva e garantire l'accesso senza restrizioni alle competenze digitali di tutti i cittadini dell'UE. 
Investimenti mirati e solide politiche digitali sono le strategie per un miglioramento delle performance digitali dei singoli Stati membri. 
L'Italia si colloca al 24° posto fra i 28 Stati membri, immobile nella posizione dal 2017.
Connettivià, capitale umano, utilizzo servizi web e integrazione delle tecnologie digitali: questi gli aspetti indagati dalla relazione.

Connettività

A livello UE, nonostante i progressi, la connettività resta insufficiente per far fronte ad esigenze in rapida crescita. 
In tutti i paesi membri, la domanda di banda ultralarga veloce e ultraveloce è in aumento e si prevede una continua crescita. 
In materia di connettività e servizi pubblici digitali, l'Italia è in buona posizione. 
Con un indice di 57,6%, si colloca al 19° posto risalendo di sette posizioni rispetto al 2018.  
La copertura delle reti fisse a banda larga è leggermente aumentata fino a superare il 99,5 %. L'Italia ha visto un ulteriore significativo incremento della copertura della banda larga veloce (NGA), raggiungendo il 90 % delle famiglie e superando dunque la media UE (83 %). Un ritardo invece si misura nella diffusione della banda larga ultraveloce (100 Mbps e oltre) nella quale appare ancora in ritardo (al 27° posto in classifica) con una percentuale pari ad appena il 24 % in confronto a una media UE del 60 %.  
Anche se le percentuali di utilizzo sono leggermente aumentate, il nostro stivale risulta ancora indietro rispetto alla media UE per la diffusione della banda larga ultraveloce  e si posiziona al 24º posto fra gli Stati membri. Con un totale di 89 abbonamenti ogni 100 persone, l'utilizzo della banda larga mobile rimane al di sotto della media europea (96 abbonamenti ogni 100 persone), mentre il punteggio relativo alla diffusione della banda larga veloce è nettamente migliorato, pur rimanendo basso piazza l'Italia al 23º posto. 
Buona invece l'assegnazione dello spettro 5G che porta il nostro paese alla seconda posizione rispetto a questo dato dopo la Finlandia.

Capitale umano e competenze digitali

La maggior parte dei posti di lavoro in Europa richiede competenze digitali di base ma più di un terzo della forza lavoro attiva non le possiede e solo il 31% possiede competenze avanzate nell'utilizzo di internet.
Negli ultimi 5 anni, il settore delle Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni (TIC) ha visto un aumento di 2 milioni di occupati specialisti. Finlandia, Svezia, Lussemburgo ed Estonia sono i paesi maggiormente all'avanguardia.
L'Italia, rispetto a questo indice, è al 26° posto, al di sotto dunque della media europea: solo il 44% degli individui tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base (57% nell'UE).
Anche i laureati italiani in possesso di una laurea in TIC nel 2016 (ultimi dati a disposizione) erano solo l'1%, contro il 3,5% della media europea. Nel mercato del lavoro italiano, gli occupati specializzati in TIC sono il 2,6% (dato del 2017) contro il 3,7% della media UE.
E gli specialisti in TIC di sesso femminile? In Italia raggiungevano nel 2017 l'1% mentre si attestava ad 1,4% il dato europeo. Il gap tra retribuzione femminile e maschile in questo settore è in linea con quello europeo e oscilla tra il 18 e 20%.
Per quanto concerne le competenze digitali, il Piano nazionale per la scuola digitale, lanciato nel 2015, ha prodotto fino ad ora risultati piuttosto modesti. Solo il 20 % degli insegnanti ha effettuato corsi formativi in materia di alfabetizzazione digitale e il 24 % delle scuole manca ancora di corsi di programmazione. 
Nonostante ciò la partecipazione dell'Italia alla EU Code Week (un'iniziativa dal basso volta a promuovere la programmazione e l'alfabetizzazione digitale) è stata la più alta nell'UE, con oltre 20 000 eventi nel 2018 e 750 000 partecipanti.
La necessità di formazione in materia digital è prioritaria: pur non avendo un'alleanza per le competenze e l'occupazione del settore digitale, numerose imprese private, ONG e organizzazioni pubbliche hanno sottoscritto 56 impegni in favore di misure specifiche come la formazione di esperti in materia di digitale, il rinnovo della formazione e la formazione avanzata per la forza lavoro, lo sviluppo delle competenze digitali dei cittadini nella vita quotidiana. 

Utilizzo servizi web

Il Bel Paese si posiziona in coda alla classifica anche per l'utilizzo del web: solo il 92% delle persone tra i 16 e i 24 anni usano abitualmente internet e il 19% della popolazione non lo ha mai utilizzato: la mancanza di una strategia nazionale per le competenze digitali pone i gruppi a rischio di esclusione sociale come gli anziani e i disoccupati ai margini dell'evoluzione digitale.
Il dato aumenta se si prende in considerazione solo la componente femminile: secondo il Women in Digital scoreboard 2019, solo il 70% delle donne in Italia utilizza il web in modo regolare contro l'82% della media europea. Mentre le donne che non hanno mai utilizzato internet sono il 23% contro il 12% a livello europeo. Il 41% delle donne web-navigator in Italia utilizza il web per servizi bancari contro il 63% in europa.  per motivi professionali (11% contro il 13% della media femminile UE). 
Chi utilizza il web lo fa perlopiù per streaming, download di musica, guardare video o giochi online. I social network vengono utilizzati poco meno della media europea ma solo il 12% degli utenti li utilizza a scopi professionali (contro il 15% a livello europeo). Italiani al 28° posto anche per l'utilizzo del web per la lettura di informazioni e notizie (56% contro il 72% della media europea). Abbastanza in linea con la media europea invece il dato relativo alla frequenza di corsi online. Le percentuali scendono se si confrontano i dati rispetto a questo utilizzo da parte delle donne della penisola: 7.5% vs 8,1% a livello UE.
L'uso di servizi di video on demand, seppur ancora inferiore alla media europea, è l'attività online che ha registrato l'aumento maggiore rispetto al 2018. 

Integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali

La carenza nelle competenze digitali si riflette anche in un minore utilizzo dei servizi online e, di conseguenza, in una bassa attività di vendita online da parte delle PMI italiane rispetto a quelle europee che non riescono ancora a sfruttare appieno le opportunità del commercio online: solo il 10% delle PMI vende online (media UE 17%), solo il 6% vende oltre confine e solo l'8% dei ricavi proviene da vendite online.
Irlanda, Paesi bassi, Belgio e Danimarca sono i paesi europei che registrano maggiori successi in questo settore. 
Sul fronte dei servizi pubblici digitali, settore regolamentato a livello europeo, si registra invece una tendenza alla convergenza tra Stati membri: nella classifica che vede Finlandia ed Estonia in testa, l'Italia si posiziona al 18° posto con buoni risultati per quanto riguarda gli open data e i servizi di sanità digitale. Si nota però uno scarso livello di interazione tra amministrazioni pubbliche e utenza: solo il 37% degli utenti del web italiani che hanno bisogno di inviare moduli lo fa online. Il dato si attesta al 38% se si considera l'utilizzo dei servizi di eGovernement da parte delle donne della penisola (contro il 64% della media europea)
Al contrario, la diffusione dei servizi medici digitali è ben consolidata (24% contro il 18% della media europea) come ottima è la performance in materia di open data (80% contro il 64% della media europea). 


Report DESI - Indice di digitalizzazione dell'economia e della società

Report DESI - relazione nazionale per il 2019 Italia

Women in Digital scoreboard 2019

 

Redazione
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 12/03/2024